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Pandemic Fatigue: la fatica dell’adattamento nel corpo e nella mente

La diffusione della pandemia sta comportando uno stravolgimento degli stili di vita quotidiani ed un cambiamento profondo nel modo di vivere le relazioni interpersonali.
Si può parlare di un vero e proprio cambiamento epocale, che rimarrà nei libri di storia.
E, quando tutto ciò succede, a tutti noi viene richiesto un importante sforzo di adattamento con un notevole richiesta di risorse cognitive, emotive e fisiologiche che hanno portato a definire un vero e proprio quadro sintomatologico da stress post traumatico da Coronavirus, la Pandemic Fatigue.

Definizione e caratteristiche

L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce «la tendenza a sentirsi demotivati nel seguire i comportamenti raccomandati per proteggere sé stessi e gli altri dal virus Sars-CoV-2».
Si tratta della reazione dell’organismo nella sua concezione corpo-mente al protrarsi di una situazione di stress che viene percepita come eccessivamente prolungata e con pochi elementi di controllabilità.

Elementi specifici di stress da Coronavirus

  • Paura di contrarre e/o infettare altri, che possono manifestarsi con preoccupazione intensa circa la propria salute e attenzione particolare rivolta ai sintomi fisici. Questi aspetti possono essere particolarmente rilevanti per le donne in gravidanza e genitori di bambini piccoli oppure persone fragili come anziani e disabili. Il rischio di essere contagiato o contagiare può condurre ad un latente senso di colpa o, al contrario, ad un vissuto di sospettosità verso l’altro.
  • La presenza di sintomi comuni ad altre patologie come la comune influenza.
  • Frustrazione e noia legate all’isolamento, causate dalla perdita della solita routine (ad es. normali attività domestiche e lavorative, acquisti per necessità) e dal limitato contatto sociale e fisico con altri.
  • Rischio di perdita finanziaria legata a scelte sanitarie con inevitabili risvolti sulle attività economiche; tutto ciò conduce ad un vissuto di impotenza e di vita sospesa.
    La preoccupazione dei genitori di sapere i propri figli a casa, purtroppo talvolta senza l’appropriato supporto.
  • Il rischio di essere esposti a lutti traumatici in quanto la pandemia stessa costringe ad una “morte senza saluto” impedendo di vedere i propri cari defunti, non consentendo l’attuazione di cerimonie e riti funebri che favoriscono la socializzazione del dolore, la narrazione con i propri cari, permettendo di offrire alla morte una cornice di significato.

In relazione a questi stressors quali sintomi si possono sviluppare?
Le risposte psicologiche e comportamentali agli stressor sopra elencati possono includere:

  • Ansia, preoccupazione o paura correlati al proprio stato di salute o quello di altri come amici e familiari e al monitoraggio continuo dei segni e sintomi della malattia; preoccupazione di non essere in grado di prendersi cura efficacemente di bambini o altri a sé affidati.
  • Apatia o al contrario agitazione e irritabilità.
  • Insonnia.
  • Diminuzione della percezione di sicurezza ed incertezza per il futuro.
  • Rabbia, legata anche al pensare di essere esposti alla malattia a causa della negligenza altrui.
  • Senso di colpa.
  • Sbalzi d’umore.
  • Solitudine associata al sentirsi esclusi dal mondo ed isolato dai propri cari.
  • Adozione di comportamenti a rischio (aumento dell’uso di alcol e tabacco, alterato equilibrio lavoro/vita privata, isolamento sociale, aumento del conflitto familiare e violenza).
  • Una minoranza degli individui, in particolar modo chi ha perso dei cari o si è ammalato, svilupperà sintomi depressivi quali sentimenti di disperazione, alterazioni dell’appetito o del sonno, apatia, irritabilità, o sintomi di un disturbo da stress post-traumatico (PTSD), come ricordi intrusivi, flashback, elevato arousal, incubi (CSTS, 2020b).

Alcune strategie possibili per gestire la Pandemic Fatigue

Ti propongo alcune azioni che alimenteranno il senso di radicamento e di cura verso te stesso al fine di farti sentire meno in balia e più in grado di dare una direzione tua personale agli eventi di vita che ti stanno occorrendo.
Utilizzerò il protocollo di auto aiuto FACE COVID di Russ Harris. FACE COVID è ispirato ai principi dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), Terapia cognitivo comportamentale di terza generazione, basata sull’accettazione e sull’impegno. L’ACT ha lo scopo di aiutare ad accettare ciò che è fuori dal proprio controllo personale, il dolore che inevitabilmente la vita porta, e a impegnarsi nell’intraprendere azioni che rendono la propria vita, piena, ricca e significativa.

F = FOCALIZZATI SU CIO’ CHE PUOI CONTROLLARE

Lascia andare ciò che non puoi controllare (l’ansia, la paura, il covid) e porta attenzione a ciò che è sotto il tuo controllo, le azioni, i pensieri e le intenzioni che metti nel “qui e ora” l’unica dimensione sotto il tuo controllo

A = ACCOGLI I TUOI PENSIERI E I TUOI SENTIMENTI

Accogli con gentilezza e senza giudizio i tuoi pensieri e le tue emozioni, sei un essere umano, è normale sentirsi spaventati, impauriti, arrabbiati e sentire ogni sentimento che stai provando. Non lottare con i tuoi sentimenti, accoglili senza farti condizionare da essi se non ti permettono di vivere con pienezza ed in modo funzionale il qui e ora. Prova a dirti “noto che sto provando ansia, noto che la mia mente si sta preoccupando”, in questo modo potrai svincolarti senza negare da ciò che sta succedendo dentro di te, ma non è utile al tuo obiettivo cercare di vivere al meglio questo momento senza farci travolgere.

C = CONNETTITI CON IL TUO CORPO

Trova il tuo metodo personale per sentirti in contatto col tuo corpo. Per esempio: premi lentamente e con forza i tuoi piedi sul pavimento, unisci tra loro i polpastrelli delle dita delle tue mani, sgranchisci lentamente le tue braccia o il collo, scrolla le spalle, fai qualche respiro profondo.

E = ENTRA PIENAMENTE IN CIO’ CHE STAI FACENDO

Noterai come per la maggior parte della tua giornata la mente vaga su preoccupazioni, ansie, timori e tanto altro aumentando il tuo livello di stress e attivazione. Allenati a portare la mente consapevolmente nelle azioni che stai compiendo, utilizza i 5 sensi per osservare in modo nuovo, consapevole e presente le azioni che stai compiendo. Potrai notare che insieme a te non c’è solo ansia e preoccupazione ma tanto di più.

C = COMPI AZIONI MIRATE

Intraprendi azioni efficaci. Segui le disposizioni ufficiali per proteggere te stesso e gli altri. Chiediti spesso “Quale cosa posso fare in questo preciso momento -non importa quanto piccola-che migliori la vita di me stesso o degli altri?


O = OFFRITI UN ATTO DI GENTILEZZA E COMPASSIONE

Fai spazio dentro di te per alla sofferenza e allo stesso tempo sii gentile con te stesso. Quali parole gentili diresti e quali azioni compieresti per una persona cara in questa situazione? Rivolgi le medesime parole e azioni a te stesso. Quando siamo sommersi dalla paura e dall’ansia trascuriamo di prenderci cura di noi stessi. E’ proprio in questi momenti che è essenziale rivolgere a noi stessi pensieri ed azioni volte al nostro benessere, al nostro prenderci cura di noi…se no quando?

V = VALORI

I valori sono la bussola della vita, rispondono a domande quali: che tipo di persona vuoi essere, come vuoi affrontare le sfide che la vita ti pone di fronte, come vuoi rapportarti con gli altri. Possiamo chiederci per esempio quali sono i modi gentili e premurosi in cui si può trattare sé stessi mentre si attraversa questo momento di crisi e con cui si possono trattare gli altri che soffrono, o che stanno affrontando in prima linea il virus.

I = IDENTIFICA LE RISORSE

Identifica le risorse che ti possono permettere di gestire al meglio questa pandemia: le risorse informative, avendo cura di selezionare le informazioni da fonti ufficiali, ma anche la rete sociale a cui appoggiarsi e gli specialisti a cui affidarsi in caso di necessità.


D =DISINFEZIONE E DISTANZA

Disinfettati spesso le mani e mantieni la distanza fisica dagli altri – per proteggere te stesso, i tuoi cari e la comunità

Quando scoppia una grande tempesta, le barche nel porto lasciano l’ancora – perché se non lo fanno, verranno spazzate via in mare. E, naturalmente, far cadere l’ancora non fa andare via la tempesta, ma può tenere una barca ferma nel porto, fino a quando la tempesta non passa.
Russ Harris